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TOTTI


Tipo taciturno e riuscire a farlo parlare è un miracolo, ma quando apre
bocca ...... riesce quasi a farsi odiare.
Comincia a raccontare storie sul circo da dove è fuggito 3 anni fa, tempo in
cui arrivò a casa mia inseguito............. non si sa da chi.
Spaventatissimo, sudato con gli occhi sbarellati dalla paura, diceva che ad
inseguirlo erano 2 tigri, 4 leoni, 1 coccodrillo e 3 avvoltoi che volevano a tutti
i costi ammazzarlo perchè aveva fatto uno sgarbo al capo clown, gli aveva
dato un calcio in risposta ad una gag (una torta sul naso) durante lo
spettacolo e lui, per tutta risposta gli aveva appioppato un bel calcio sul
sedere, ma il capo clown non avendo gradito la risposta gli aveva aizzato
contro, quella che definisce, la squadra della morte. Così lui per evitare il
peggio sel'era data a gambe.
Oramai è qui da me da 3 anni a febbraio, non è di grande compagnia ma è
un amico sincero.
Ha un debole per i cannoli alla ricotta, pur di poterne mangiare qualcuno è
disposto anche a lavorare (senza esagerare), lui dice che il lavoro, quello
fisico, è fatto per gli asini (nel senso di ignoranti) e lui che è un asino (nel
senso di animale) poichè parla 3 lingue: l'asinesco, il cavallaro e lo zebrano,
si definisce letterato e quindi non adatto a lavori pesanti, l'unico lavoro
pesante che fa' e' quello di trasportare enormi balle di paglia, di cui e'
ghiottissimo.
Dice di non capire bene la nostra lingua, ma secondo me, lo fa per evitare di
dover obbedire quando non gli conviene, cosi' facendo lo gnorri, evita
compiti che non gli piacciono.
E' un asino si', ...............ma non e' scemo

GIACOMO
Era una notte buia e tempestosa, la pioggia batteva sul vetro della mia finestra, fuori
c'era vento e freddo.
Accucciata nella poltrona guardavo un inquietante programma alla tv sui serpenti.
All'improvviso qualcosa attrasse la mia ttenzione, il rumore di qualcosa che batteva
ritmicamente sul vetro fuori dalla finestra, dapprima non ci feci caso, ma la cosa
continuò ed io incuriosita mi decisi a guardare fuori. Che spavento!! dal buio pesto, un
paio di enormi occhi si materializzarono fissandomi......, un MOSTRO !!!, un brivido di
terrore attraverso' la mia schiena, le gambe fecero giacomo-giacomo e dalla mia gola
esplose, senza che me ne accorgessi, un grido di terrore, mio fratello dalla stanza
accanto si precipitò, trovandomi impietrita davanti alla finestra incapace di muovermi,
anche lui, alla vista di quegli occhi enormi impallidi' e solo dopo qualche attimo,
ripresosi ando' di corsa a prendere il fucile per scacciare quel mostro orrendo che stava
fuori la finestra, così, mentre io tremante di paura continuavo a fissare la finestra, lui si
precipito' fuori armato per difendere la casa dalla invasioni dei mostri.
Tornò dopo qualche istante (che sembrarono anni) sorridendo e nascondendo qualcosa
dietro la schiena, io ancora tremante lo guardai con sguardo interrogativo, e lui con fare
circospetto ed esasperatamente lento tirò fuori .......... un canarino tutto bagnato ed
infreddolito dallo sguardo dolcissimo che chiamammo Giacomo.

Giacomo passa delle ore ad ascoltare musica, spesso accompagna fischiettando le
canzoni della Pausini mentre si rifiuta categoricamente di fischiettare quelle di Tiziano
Ferro che, dice lui, è un imbecille con i fiocchi, apprezza anche la musica classica ma
senza esagerare.
E' alto poco più che un palmo ma riesce a mettere a soqquadro una casa se lo vuole,
l'unico che riesce a calmarlo, quando è infuriato, è birillo (nella fotografia accanto a lui)
che, forse perchè è dello stesso colore, gli parla in un orecchio e lo calma all'istante, non
ho mai capito se lo convice o lo terrorizza, sta di fatto che Già si acquieta
immediatamente e diventa dolcissimo.

Birillo è un bel tipo, calmo, pacato, dallo sguardo penetrante dalla parola veloce e
concisa, riesce ad azzittire chiunque si misuri con lui in dispute verbali, solo il suo naso,
piuttosto grande, lo rende un pò buffo, ma lui non se ne preoccupa più di tanto.

GLU
Era una bella giornata di fine maggio, io e papa' decidemmo di fare una bella
passeggiata, cosi' ci dirigemmo verso il fiume dove trovammo dei pescatori con le
reti che cercavano di portare a casa qualcosa da mangiare. Ci sedemmo poco
lontano e mentre facevamo merenda con un bel panino al prosciutto comprato in
salumeria, mi accorsi che io ed io sola sentivo qualcosa che assomigliava ad un
lamento, senza riuscire a capire da dove venisse. Cosi' cominciai a cercare la fonte
del lamento, guardai a destra,a sinistra, dietro ma non udii nulla, poi guardai verso il
fiume e mi accorsi che se mi ci avvicinavo il lamento si faceva piu forte. Decisi di
capire di piu' e andai con passo deciso verso i pescatori, che intanto stavano tirando
a secco le reti. Fra i pesci nella rete uno in particolare mi colpi', un pesciolino dagli
occhi furbetti che mi guardava e cercava in tutti i modi di attirare la mia attenzione, e
la mia attenzione fu infatti attirata, così decisi di chiedere ai pescatori se potevano
regalarmi quel pesce, ma loro mi risposero che gia' la pesca era magra e che non
avevano nessuna intenzione di perdere un pesce per regalarlo ad una ragazzetta
capricciosa. Andai da papa' con gli occhi a lacrimoni sicura che papi si sarebbe
commosso e sarebbe intervenuto a mio favore, cosi' infatti fu, papi lo compro' per 20
euro (prezzo a suo dire esageratissimissimo), lo portammo a casa e da allora e' la
mia compagnia notturna (in quanto e' l'unico animale in stanza che non mi rompe i
timpani la notte mentre dormo (d'altronde come tutti i pesci, Glu è muto...............
come un pesce).

Bingo & Bongo



Bingo & Bongo, ovvero NEMICI PER LA PELLE,
I due erano quanto di più antipatico si potesse trovare nella giungla, abitavano in Africa in Uganda a Kampala, tutti e due nello stesso quartiere, propio sulle rive del lago e quindi non si può certo dire che soffrissero la sete per mancanza d’acqua, ma cio' nonostante, litigavano sempre, perchè dovevano bere sempre allo stesso posto e nello stesso momento, Bongo, l'elefante era di taglia minuta mentre Bingo l'ippopotamo era un grosso ippopotamo, per questo pretendeva il diritto di essere sempre il primo a dover bere nel posto in cui voleva. Bongo, di contro, essendo un elefante e, quindi, ufficialmente più grande, diceva di essere lui ad avere il diritto di scegliere il posto ed il momento in cui bere.
I due erano sempre in guerra se ne facevano di cotte e di crude, un giorno Bingo volle fare uno scherzo a Bongo, mise su un albero una banana (frutto di cui Bongo andava pazzo) posizionata in modo che per prenderla Bongo avrebbe dovuto contorcere la proboscide a formare un nodo, e così fu, Bongo caduto nella trappola, per prendere la banana riuscì ad annodarsi la proboscide così che poi fu costretto a rivolgersi al dottore del villaggio per poterla liberare. Ma Bongo non era da meno e riusciva a tirare scherzi a Bingo che lo facevano imbestialire. Così passavano le giornate a litigare come cani e gatti. Ora,a casa mia bevono uno alla volta e dietro mia esplicita autorizzazione, solo così riesco a non farli litigare, ma in fondo in fondo sono due ottimi amici, solo che.................................non lo hanno ancora capito.

I cugini di campagna



La scuola che frequentavo alle medie inferiori era in periferia e vicino c'era un boschetto dove si
trovavano diversi animali, conigli, talpe, porcospini ecc., qualcuno diceva, addirittura, di aver visto
qualche volpe e un paio di cerbiatti.
Io non avevo mai creduto a queste dicerie almeno fin quando......

Era d'inverno poco dopo capodanno e c'era una nebbia molto fitta, mio papà come ogni giorno
era venuto a prendermi, alla fine della scuola.
Mentre ritornavamo a casa in macchina percorrendo  la strada in mezzo al bosco, qualcosa
all'improvviso saltellando ci passò davanti, papi frenò di colpo e restò fermo qualche istante per
capire cosa fosse passato, ma, la nebbia permetteva di vedere ben poco solo a qualche metro di
distanza, così papà riprese a camminare molto piano, e di nuovo, quella cosa dal nulla
riattraversò la strada e questa volta si piantò davanti alla macchina, la nebbia la nascondeva
lasciandone intravedere solo i contorni che potevano appartenere ad un cane, comunque un bel
pò grande, mio padre allora suonò il clacson per farlo spostare dalla strada, ma questo rimase
immobile.
Io e papi ci guardammo come a chiederci cosa fare.
L'animale intanto cominciò ad avvicinarsi alla macchina, i suoi contorni si facevano più precisi,
fino a quando fu chiaro cosa fosse, era un cerbiatto ancora cucciolo con gli occhi più dolci che
abbia mai visto, avanzò fino all'auto fino a poggiare il suo muso sulla macchina e così restò fino a
quando io e papi ci decidemmo a scendere per accarezzarlo.

Cominciò a raccontarci di quanta fame avesse e di quanto freddo sentisse ed infine, che essendo
solo al mondo, di quanto si sentisse triste. Cosa avremmo dovuto fare, secondo voi ?, lo abbiamo
caricato in macchina portandocelo a casa, nei giorni che vennero ci raccontò altre storie, in
particolare di due suoi amici anch'essi soli che vivevano nel bosco con lui, due cuccioli
d'orsacchiotto a cui era molto affezzionato, e guardandosi intorno ci disse che visto che da noi lo
spazio era più che abbondante, gli avrebbe fatto piacere che lì con lui e con noi potessero abitare
anche i suoi amici. In effetti di spazio ne abbiamo e così decidemmo di farlo contento.

Quei tre nella foto sono loro, l'orsacchiotto più grande e un gran timidone e persino nelle foto
cerca di nascondersi, li abbiamo chiamato i cugini di campagna, comunque i loro nomi sono Rino
il cerbiatto Tino l'orsacchiotto piccolo e Gino quello più grande

i 4 musicanti


L'anno scorso io mamma e papa'; siamo andati a vedere ad Acireale il concerto di Giovanotti,
naturalmente, come sempre, qualcosa doveva andare storto, infatti mia madre ci disse, quando eravamo
gia' arrivati ad  Acireale che aveva dimenticato i biglietti del concerto a casa, papa' dopo averla guardata
come fosse stata una aliena decise di riacquistare dei biglietti nuovi, fortuna che al botteghino c'e' ne
fossero ancora cosi' potemmo assistere al concerto senza problemi. Giova (come io lo chiamo) e' stato
bravissimo anzi eccellente, eravamo proprio sotto il palco in prima fila, cosi' da potercelo gustare da
molto molto vicino, accanto a noi c'era uno strano tipo alto poco piu' di un metro, con un buffissimo
cappotto e un ancora un piu' buffo cappello, un paio di occhiali enormi scuri (sebbene fosse sera) ed
infine dei piedi pelosi senza scarpe. Io e papa' lo avevamo notato perche' si muoveva in modo molto
strano, tuttavia sembrava nell'insieme un tipo simpatico. Nel bel mezzo del concerto al tipo accanto a noi
cadde il cappello e gli occhiali e mi accorsi con stupore che sotto il cappello c'era un cane con sorpresa
chiamai papa' per mostrargli quanto avevo visto, anche lui resto' sorpreso e decidemmo assieme di
indagare per capire cosa stesse succedendo.
Nel fare finta di inciampare mi aggrappai al cappotto dello strano tizio e tirandolo con forza, riuscii a
farglielo cadere all'improvviso scoprendo così il trucco, quattro animali stavano uno sopra l'altro a formare
quella che a noi era sembrato un uomo di piccola statura; il trucco era servito ai quattro animali per
potere entrare al concerto senza essere fermati al botteghino. I quattro ci pregarono di non chiamare la
sicurezza che li avrebbe fatti uscire immediatamente, loro volevano solo assistere al concerto di
Giovanotti che amavano alla follia. Io e papa' restammo per un attimo dubbiosi sul da fare, decidemmo
dopo qualche istante di lasciare perdere, anzi ci unimmo a loro a fare baldoria cantando a scuarciagola
tutte le canzoni di Giova. Alla fine del concerto inviatammo i quattro a casa nostra per bere una coca e da
allora abitano con noi, unico problema............. quando la notte la radio, (che e' sempre accesa in camera
mia su RADIOITALIA), trasmette una canzone di Giova questi iniziano a cantarla a squarciagola, anche
se sono le 3 di notte, svegliando tutta la famiglia. Mio padre mi ha dato ormai l'ultimatum, se continuano
cosi' ..... o fuori loro o fuori anch'io con loro, ho provato a suggerire ai miei genitori di usare di notte dei
tappi per le orecchie, ma quei quattro cantano cosi' forte che non ci sono tappi che funzionino, cosi' ho
deciso di chiudere la porta della mia stanza e di insonorizzarla con del polistirolo e la cosa pare
funzionare almeno per chi e' fuori dalla stanza, ma per me ......................... prima o poi li stermino

Zerbino

A casa mia ci sono due tappeti uno e' un vecchio tappeto, ancora in ottime condizioni ma di
nessuna compagnia, l'altro, invece, ........... OKEY vi raccontero' qualcosa che ancora oggi io
stessa stento a credere... due anni fa in una calda giornata ma con un vento molto forte eravamo
fuori io e papa' e fu allora che vedemmo svolazzare in cielo in balia, almeno credevamo, del
vento, un tappeto che sembrava essere stato strappato da qualche terrazzo dove era ad
asciugare, cosa strana il tappeto sembrava non seguire il vento ma pareva seguisse un piano di
volo suo, infatti malgrado il vento, dopo qualche minuto, con tranquillita' e millimetrica precisione,
atterro' sul terrazzo di casa mia, inutile dire lo stupore per questo fatto molto strano, e cosi' ci
avvicinammo per vedere meglio e piu' da vicino di cosa si trattasse, ci accorgemmo che era un
bel tappeto di ottima fattura con dei bei colori, anche se un po' sbiaditi, le frange ben disposte e
della grandezza di circa un metro e mezzo per due metri e mezzo, la sbiaditura dei colori
denunciava certamente una bella eta'. Fu allora che papa' disse "che c'e' ne facciamo di un
vecchio tappeto? c'e' ne basta gia' uno in casa" per tutta risposta una voce replico' "Vecchio
sarai tu e quella bacucca di tua figlia!" la meraviglia si stampo' sulle nostre facce, cercammo di
capire da dove arrivasse quella voce cavernosa, ma dopo qualche istante la voce replico' "hei voi
due mi state ascoltando o siete sordi?" continuammo a cercare intorno chi avesse parlato ma
non trovammo nessuno, cosi' comiciammo a pensare che uno di noi due stesse tirando scherzi
all'altro ma la voce continuò' e disse "allora volete ascoltarmi o no?" a questo punto scappammo
verso casa per cercare di chiuderci dentro, ma improvvisamente il tappeto si alzo' in volo e si
mise fra noi e la porta di entrata bloccando di fatto il passaggio "bel coraggio,.................. avete
forse paura di un tappeto?, o non ne avete mai visto uno?", la voce sembrava proprio venire dal
tappeto ma la cosa era talmente assurda che continuammo a cercare altrove la fonte di quella
voce tanto strana. Passarono ancora diversi secondi prima di capire che a parlare era stato
proprio il tappeto, timidamente e con voce tremante chiedemmo, non senza imbarazzo, chi fosse
e da dove venisse, ci rispose che era un tappeto persiano, che, ovviamente, veniva dalla lontana
Persia e che ormai stanchissimo per il lungo viaggio aveva deciso di atterrare sul nostro terrazzo
che, dall'alto, gli era sembrato molto comodo. Gli chiedemmo allora che progetti avesse, se
intendeva fermarsi o continuare il viaggio, rispose che se noi fossimo stati disposti a lavarlo
almeno una volta al mese e a spazzolarlo ogni giorno lui sarebbe stato contento di rimanere con
noi, mille idee iniziarono a frullarmi in testa, ma tre in particolare erano le domande che mi
facevano fremere, ci avrebbe permesso di cavalcarlo?, ci avrebbe fatto volare per posti
fantastici?, ci avrebbe raccontato storie esotiche? queste domande si accavallavano nella mia
testa in maniera tumultuosa e uscirono nello stesso modo dalla mia bocca. Il tappeto non capi'
subito ma dopo qualche istante rispose "certo che vi permettero' di cavalcarmi e vi portero',
quando lo vorrete, in posti stupendi dove uomo non e' mai stato ed infine saro' amico di tutti i
vostri amici e con voi e loro avremo fantastiche avventure. Cosi' Zerbino (il nome che gli abbiamo
dato) e' restato con noi, ad oggi diversi sono state i posti che abbiamo visitato, per esempio in
uno degli ultimi viaggi, in Africa, abbiamo trovato Bingo e Bongo, ma di tanti altri viaggi vi
raccontero' nei prossimi giorni

Natalino

Due anni fa abbiamo passato il natale a casa mia, tutti messi attorno al
camino aspettando la mezzanotte e con lei l'apertura dei regali che erano
gia' sotto l'albero e quelli che dovevano ancora arrivare. Io, la mamma, le
zia Enza, Critina e Antonella insieme ai piccoli eravamo in salotto a fare
"curtigghio", mio papa', zio Ciccio, zio Maurizio e zio Peppe giocavano a
carte cercando ognuno di fare le "scarpe" all'altro. La nonna in cucina
cercava insistentemente di coinvolgere qualcuno delle femmine ad
aiutarla nella preparazione della cena, diceva che la schiacciata lei non
riusciva a farla bene per cui era necessario che se ne occupasse la zia
Antonella che, dicono, e' la piu' brava, ma distrarci dal pettegolezzo era
cosa ardua, persino per mia nonna (che sa essere molto direttiva quando
vuole). Dopo diverse minacce la mamma e la zia Antonella andarono ad
aiutare la nonna che minacciava di lasciare perdere tutto. La cena era
assicurata, schiacciate, baccala' fritto, arancini e cavolfiore affogato e
non potevano mancare le lenticchie (che si mangiano a capodanno,
dicono, per portare soldi, ma se uno li mangia anche a natale chissa'.....).
Iniziammo a mangiare alle 22 e dopo circa 1 ora avevamo finito qualcuno
aveva bevuto un bicchiere di troppo, mio padre pur avendo sentito solo
l'odore del vino, era alticcio, cosi' fra scherzi e barzellette e giochi di
societa' arrivo' la mezzanotte, i bambini restavano svegli solo per la
promessa dei regali e cosi' quando si avvicino' l'ora fatidica iniziammo a
sconfezionare i pacchi che erano gia' sotto l'albero di natale, ma l'attesa
piu' grande era l'arrivo di Babbo Natale che come ogni anno ci faceva
visita alle ore 00.00 in punto. La mezzanotte si avvicinava e negli occhi di
tutti noi si poteva leggere l'attesa, ma stranamente alla mezzanotte in
punto non successe quello che accadeva ogni anno e che tutti noi
speravamo, cosi' mio padre zio Maurizio, malgrado il freddo pungente,
uscirono fuori a cercare di capire il perche' Babbo Natale non fosse
ancora arrivato, rientrarono dopo qualche istante sorridenti, dicendo di
aver visto in lontananza la slitta avvicinarsi. Infatti dopo pochi istanti
sentimmo il solito rumore di campanacci e lo scalpitio sulle tegole di
casa, era B.N. che atterrato infilava i pacchi dei doni giu' per il camino,
cominciarono a piovere doni che puntualmente furono accaparrati dai
piu' piccoli che facevano a gomitate per riuscire a prenderne quanti piu'
possibile.
Ogni anno, il tutto durava circa due-tre minuti, ma quella sera sebbene
non scendessero piu' doni dal camino sentivamo ancora scalpitare sul
tetto di casa e la cosa duro' tanto che mio padre si affaccio' fuori per
vedere come mai questa stranezza, dopo qualche istante uno ad uno tutti
lo seguimmo fuori e lo vedemmo parlare con Babbo Natale, un omone
enorme 20 centimetri piu' alto di papa', che evidentemente aveva
qualche problema, dopo qualche istante li vedemmo girare dietro la casa
restare li' un paio di minuti dopodiche' Babbo Natale risali' sul tetto e
salutandoci con la sua usuale allegria riparti' con la sua slitta tirata dalle
renne a tutta velocita' fra suoni di campane e stelle luccicanti. Tutti, a
questo punto andammo dietro la casa per vedere cosa fosse successo,
ma il buio pesto ci vietava di capire, mio zio Peppe allora da buon
fumatore, accese l'accendino e in quella debolissima luce vedemmo mio
padre accanto a qualcosa che assomigliava ad un cavallo, era una
renna, anzi era la renna capo muta della slitta di Babbo Natale che
siccome era raffreddata aveva preferito, d'accordo con B.N., per quella
notte, restare a terra per non aggravare il suo raffreddore. Mio padre ci
assicuro' che Babbo Natale l'avrebbe lasciata giusto il tempo perche' si
rimettesse in salute e quindi sarebbe venuto a riprenderla nei giorni
appresso. Sono ormai 2 anni che Natalino (e' il nome che gli abbiamo
dato) abita con noi, Babbo Natale gia' lo scorso anno ci aveva detto di
aver lasciato una sua renna da qualche parte, ma di non ricordare
assolutamente dove, e noi dal canto nostro, ci siamo ben guardati dal
ricordarglielo, ma per come Babbo Natale c'e' l'ha detto e per le parole
che ha usato abbiamo capito che lui sa benissimo dov'e' Natalino, e poi
noi sappiamo che Natalino ogni tanto si sente con Babbo Natale tramite
uno speciale apparecchio radio. Comunque Natalino e' felicissimo di
stare con noi, tanto quanto noi di stare con lui. E poi avere una renna che
ti porta in giro per il mondo, non e' cosa da nulla, senza contare dei posti
che solo lui ha visto, posti remoti come l'Alaska dove conosce per nome
ogni essere vivente, persino, tutti i pinguini. Spero di riuscire a fargli
invitare a casa, un giorno, un orsacchiotto, che chissa',
poi.................................

Natale


Come al solito e' venuto il Natale, e con esso tutto il resto, il freddo, i panettoni, i pandoro, il
torrone, le caldarroste (che piacciono un sacco alla mia mamma) lo spumante (che ubriaca mio
padre, il gioco delle carte (che rovina mio fratello) e poi le cose buone come le persone le
situazioni, gli animi, e le situazioni che buone non vogliono diventare. Ma il Natale e' Natale
comunque vada, certo il natale ha i suoi lati positivi e quelli negativi, quest'anno, per esempio, e'
stato un Natale cosi' cosi', B.N. (per la cronaca Babbo Natale) ne ha combinato una delle sue,
come vi ricorderete (leggi Natalino) qualche anno fa' ha lasciato Natalino a casa mia,
quest'anno, invece si e' portato via mezzo tetto, lasciandoci scoperti, e meno male che non
pioveva!!. Vi racconto brevemente come e' andata.
Era circa la mezzanotte, quando, come al solito, abbiamo sentito l'usuale rumore di campanacci
e caduta di polvere di stelle, dopodiche' lo scalpitio delle renne di B.N. sul tetto di casa nostra e
fin qui nulla di nuovo, B.N. ha lanciato giu' per il camino i regali (io quest'anno ho beccato una
giacca, una camicia, una borsetta, un DVD+CD della mia amata Laura Pausini, un altro CD del
divino Tiziano Ferro e qualche altro regalino minore) dopodiche' e' ripartito a tutta birra. e a
questo punto e' successo il finimondo infatti B.N. per errore (dice lui) ha agganciato una trave del
tetto con una corda pendente dalla sua slitta e cosi' ha letteralmente strappato il tetto di casa
portandoselo appresso, il bello e' che non se ne è neppure accorto.
Non vi dico le grida che gli abbiamo fatto dietro per informarlo di quanto accadeva, ma lui
imperterrito ha continuato la sua corsa. A questo punto abbiamo chiamato il numero verde di
casa B.N. ci ha risposto sua sorella che si occupa della segreteria, abbiamo subito spiegato il
problema e lei molto divertita ci ha assicurato che avrebbe avvisato quello stonato di suo fratello.
Infatti dopo qualche ora B.N. e' tornato indietro a rimettere il tetto al suo posto, e per farsi
scusare ci ha regalato dei biglietti aerei per andarlo a visitare a casa sua in Alaska, e visto il
freddo che fa li ci ha regalato pure degli indumenti fatti con una sostanza speciale simile alla
polvere di stelle che tengono caldo. Mio papa' appena B.N. se ne andato ha voluto provare il
suo, e dopo nemmeno tre secondi ha cominciato a sudare come un pezzo di formaggio al sole,
dopo 1 minuto aveva perso gia' due kili, cosi' che abbiamo dovuto spogliarlo immediatamente
per evitare di trovarlo squagliato come un gelato in forno.
Abbiamo deciso di andare in Alaska per le feste pasquali, perche' B.N. ci ha detto che in quel
periodo in Alaska ci sono circa 35, 45 gradi sotto lo zero e quindi non fa' molto freddo, e poi
siccome il natale e' ancora lontano lui non e' molto impegnato con la preparazione dei pacchi
dono. Abbiamo tre biglietti in più per cui se vuoi unirti a noi mandami un email che ti farò avere
un biglietto.
Fai in fretta perchè penso che la cosa interessi a molti e tu, se perdi tempo, potresti restare
senza.

Saluti Chiara